Unità Pastorale 10 - Le Parrocchie della Borgata (dalla voce del popolo)
In nessun altro quartiere di Torino è rimasto così marcato e forte il
rapporto fra la "chiesa-madre" e le nuove parrocchie che sono nate
inseguendo lo sviluppo della città. A Parella, invece, la "prima
chiesa", la Madonna della Divina Provvidenza è anche oggi il punto di
riferimento delle attività pastorali e il "centro" del territorio. Le
ragioni sono molte, e diverse: i parroci fondatori delle nuove
parrocchie di Parella avevano, quasi tutti, cominciato il ministero
come viceparroci della Provvidenza; e hanno conservato un legame
speciale. Poi, la chiesa e gli edifici tra via Asinari di Bernezzo e
via Carrera si trovano davvero in posizione strategica per l'intero
quartiere. Poi i parroci della Provvidenza, dal fondatore don Plassa a
mons. Enriore, erano persone che lasciavano il segno…
Che ora le parrocchie di Parella si coordino nell'Unità pastorale è un
"fatto naturale", suggerito o imposto dalla storia stessa oltre che
dalla geografia. Anche se oggi ogni comunità ha costruito la propria
storia e il proprio cammino; e l'Unità pastorale si sta formando sulla
base di un lavoro comune nella "pari dignità" fra tutti. Il terreno
d'incontro riguarda, soprattutto il coordinamento delle attività e
delle risorse: tutte parrocchie sono abbastanza grandi da poter
alimentare da sole i propri "servizi", soprattutto per quanto riguarda
i sacramenti dell'iniziazione cristiana. È già stato avviato il
coordinamento dei corsi di preparazione alla Cresima per gli adulti e
si lavora insieme per la pastorale d'oratorio e i campeggi estivi. È in
comune, anche, la formazione dei catechisti e quella degli animatori
dei corsi per il matrimonio e la pastorale degli anziani.
Come per altre parrocchie nate negli anni dello sviluppo più impetuoso
della città, ci sono problemi di "spazio". Se S. Maria Goretti, nata
per ultima, sui confini del Comune di Torino, dispone di terreni in cui
promuovere iniziative di oratorio, S. Giovanna d'Arco è ridotta,
praticamente, alla sola chiesa. E la Visitazione è in condizioni
analoghe: era la chiesa del grande monastero visitandino, ma quando le
suore se ne andarono si faticò persino a conservare l'edificio sacro, e
oggi la parrocchia è tutta dentro una piazzetta fatta di palazzine
residenziali… Non va meglio, quanto a spazi disponibili, per la
Provvidenza e sant'Ermenegildo.
Oggi il territorio di Parella si prepara ad affrontare un'altra
stagione di nuovo che avanza": l'asse di corso Marche dovrebbe
diventare il nuovo baricentro di un'espansione urbana fatta non
soltanto di case d'abitazione ma di importantissimi percorsi di
servizio: i binari dell'alta velocità ferroviaria per le merci, l'asse
viario di corso Marche stesso; e intorno gli insediamenti di Alenia e
della "città della salute": progetti che, se realizzati, imporranno un
altro scossone al territorio.
L'avvio della metropolitana ha già mostrato, in questi pochi mesi, una
ricaduta estremamente positiva, avvicinando d'un balzo l'intero
quartiere al centro - un quarto d'ora da Porta Nuova incoraggia davvero
a lasciare a casa l'automobile. E, naturalmente, le case vicine al
metrò hanno acquistato valore anche senza nessun investimento…
Tuttavia, se è cresciuto il valore commerciale delle abitazioni, non è
aumentato in proporzione il livello sociale della popolazione: negli
anni '60 alcune aree di questa zona attiravano la borghesia media e
alta, adesso non è più così.
Per altro storicamente Parella non è mai stato un quartiere operaio
come San Paolo o Barriera di Milano; le grandi fabbriche erano sui
confini del quartiere (corso Marche, corso Regina); e non ci sono
grandi insediamenti di case popolari. Un quartiere di ceto medio, in
cui anche oggi le condizioni di vita sono più che dignitose per la
grande maggioranza della gente: e, tipicamente, questo finisce per
rappresentare un problema pastorale, perché è difficile coinvolgere le
famiglie e gli stessi ragazzi in attività nel fine settimana. In
montagna o al mare, la seconda e terza casa conservano un "fascino" che
allontana parecchia gente magari non dalla Messa, che si trova ovunque,
ma certo dalle proposte ecclesiali della propria comunità. E un
problema analogo si presentaper le attività estive.
Alla "fuga del weekend" si aggiunge un altro problema, molto concreto e
anche più diffuso: l'intero quartiere invecchia, la parte centrale è
abitata ormai in larga prevalenza da anziani. In tutte le parrocchie il
numero dei funerali è sempre maggiore (in qualche caso il doppio) di
quello dei battesimi; e molti bambini che "entrano" nella vita della
Chiesa sono figli di coppie non sposate… La frequenza alla Messa è
intorno al 10%.
Anche se la realtà della terza età sta acquistando un peso maggiore, in
quartiere non mancano iniziative e proposte per i giovani, sia dalle
parrocchie che dalla Circoscrizione. Le parrocchie collaborano con le
strutture comunali per Estate Ragazzi, come anche per il Carnevale, le
manifestazioni natalizie, i concerti, e si confrontano sui problemi del
disagio giovanile, comunque presente sul territorio. C'è poi il Centro
di aggregazione giovanile di via Bellardi, gestito però in modo
autonomo e senza contatti con la pastorale ecclesiale.
In zona, inoltre, esiste una lunga tradizione di servizio ai più
poveri: oltre alla presenza di strutture caritative in tutte le
parrocchie, su corso Francia c'è la casa delle Piccole Sorelle dei
poveri, per l'ospitalità degli anziani; e c'è la casa madre delle suore
del S. Natale, con le scuole e le comunità di accoglienza per minori a
rischio. E ancora le suore Albertine, impegnate soprattutto
nell'accoglienza delle donne straniere (le badanti vivono situazioni
particolarmente difficili: spesso si obbligano a un doppio o triplo
lavoro, per mantenere le famiglie nei Paesi dell'Est Europa da cui
provengono). Ai servizi caritativi delle parrocchie si rivolgono, più
che gli stranieri, gli "italiani con problemi": pensionati e anziani -
ma anche giovani, ormai - che non arrivano alla fine del mese, persone
e famiglie che vivono situazioni di disagio mentale; e poi senza fissa
dimora, e alcolisti (appena fuori dai confini dell'Unità pastorale c'è
il dormitorio di via Marsigli). La gente di Parella è generosa, e
risponde alle richieste delle parrocchie, che si appoggiano anche al
Banco Alimentare per la distribuzione di pacchi viveri.